giovedì 21 maggio 2009

La formica e la cicala

Come nelle grandi occasioni infilo due borracce stracolme nei rispettivi supporti.
Una è piena di sostanza incolore H2O, l'altra trabocca di un liquido talmente giallo da farmi sentire ai margini della legalità. Spero di non incontrare qualche pattuglia nei faticosi 80 km che mi stanno aspettando.
Porto con me i pochi soldi che potrebbero servire in caso di debacle. Mal che vada basteranno per il biglietto del pullman.
Alle 7:45, dopo mezzora di pedalate, incontro Massimo alla pasticceria. Sorseggiamo con molta calma il nostro caffè, attendendo che prima o poi la barista si distragga.
Vai, questo è il momento! Fauci spalancate e turbocompressione di tre bigné. Sono gratis, disponibili per i clienti, ma provo sempre molta vergogna quando non pago quello che mangio.
Dopo 18 k siamo a Stallavena, al bivio Erbezzo/Bosco. Allo spartitraffico parte lo start al crono e la salita, quella vera, ormai è cominciata.
Massimo inizia il concerto di lamenti. Non è giornata, ha dormito poco, le gambe sono indurite......ormai da tempo non cado più nelle sue trappole. E' il suo modo di fare, sono convinto che quasi ci creda a quello che sta blaterando.
E' il suo essere formica, lavora sodo ma senza sprecare energie.
Io invece capisco subito di essere in palla. Mezzo liquame giallo è già in circolo, le gambe girano, la testa ben governa il processo di produzione energetica.
Come sempre non nascondo il mio star bene. Anzi, enfatizzo la condizione. Basta un cartello stradale per farmi scattare simulando l'arrivo del campionato mondiale. Alzo le braccia al cielo, dispenso baci ai tifosi ed esulto in segno di vittoria.
E' il mio essere cicala.
Nei tratti più duri temiamo lo stallo, cioè la velocità critica sotto alla quale c'è il rischio di ribaltamento. Con la ruota anteriore sfioro una vipera che sta attraversando la strada lontano dalle strisce pedonali. E' infastidita ed alza la testa con fare minaccioso.
Quando mancano pochi tornanti alla cima, il sottofondo vocale di Massimo viene a mancare.
Quest'uomo è in riserva. E' il segnale che aspettavo.
Mi alzo sui pedali e volo nell'ultimo km.
Alla chiesa di Erbezzo (1.118 m), stop al crono: 1h25'23", dopo ben 17,73 km di salita!
Scendiamo al vaio dell'anguilla per poi risalire a Boscochiesanuova. Fermo macchina nella piazza centrale, caffé al tavolo come i signori e poi lunghissima discesa. Che soddisfazione.
Mi par di sentire i sacramenti di Massimo perché ho taciuto che lui fosse in MTB ed io con la bici da corsa.
Vabbè, ma non si può star sempre a guardare il pelo nell'uovo.

3 commenti:

  1. Bravo!I miei complimenti, nella pedalata di questa mattina finchè ero in un'ardua salita,
    imparagonabie alla tua impresa, pensavo quando
    anni addietro ero gregario di un "campione".
    Allora egli era sotto le "cure" del mago dei ciclisti, Conconi,fisicamente doveva farlo a
    forma di cuneo per perforare l'aria con potenza
    e velocità, ma inspiegabilmene, parola dello
    stesso, la sua forma era di un "pero smarso".
    Ora nel leggere di come sia cambiato il sopradetto e di che salite affronta e porta
    in fondo, cima, ricordo il nostro desiderio
    di fare lo STELVIO, posso solo dirgli quest'anno è l'anno buono, peso forma, resistenza, fiato
    non gli manca nulla per l'impresa.

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  2. Mio impareggiabile Capitano, conservo ancora la tua ode che mi regalasti pensando allo Stelvio.
    Magari un giorno la pubblicherò.
    Ma solo a pronunciare il nome "Stelvio" mi vengono i brividi dalla paura.
    La salita è lunghissima ed impegnativa.
    S'arriva a 3.000 metri, dove nell'aria si trova ben poco ossigeno.
    Bisogna salire con rapporti agili, con i miei presto sarei costretto a rinunciare.
    Però al peso di stamattina, la prima cifra indicata dalla bilancia era 7.... e non dico altro.
    Con bici adeguata si potrebbe iniziare a sognare.

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  3. ehi non vale! io voglio leggere l'Ode di Barbasa (ma poi a chi l'ha fatta sta' lode? allo Stelvio! vorrei sperare... ;) )
    cmq divertentissima la scenetta della vipera cui hai dato noia e lei che si erge altezzosa.
    magari la prossima insegnale un pò di codice della strada, delle che le brave bimbe, attraversano sempre sulle strisce pedonali !
    hi ;)

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